Perchè il notaio

 

Perchè il Notaio

 

citazioni dal sito del Consiglio Nazionale del Notariato

 

…Il notaio è un Pubblico Ufficiale istituito per ricevere gli atti tra vivi (cioè vendite, permute, divisioni, mutui ecc.) e di ultima volontà (cioè testamenti), attribuire loro pubblica fede, conservarli e rilasciarne copie, certificati ed estratti (e cioè copie parziali)…

La legge prescrive l’atto notarile per quegli atti e contratti dei quali vuol garantire al massimo grado la legalità, l’identità delle parti e la conformità alla loro volontà, perché li considera di maggiore importanza.
L’atto redatto dal notaio è un atto pubblico, perché il notaio è autorizzato ad attribuirgli pubblica fede (perciò è un Pubblico Ufficiale); e come tale ha una particolare efficacia legale: quello che il notaio attesta nell’atto notarile fa piena prova (cioè deve essere considerato vero, anche dal giudice), salvo che sia accertato il reato di falso.

Il notaio, per legge, non può mai fare l’interesse di una delle parti a danno di altre: non può quindi inserire in un contratto una clausola gravosa per una delle parti e vantaggiosa per l’altra senza spiegarne alle parti in modo chiaro e completo il contenuto e gli effetti giuridici..

Il notaio garantisce che l’atto notarile sia conforme alla volontà delle parti, che ha accertato ed adeguato alle norme imperative di legge

Nel sentire dell’opinione pubblica vi è la percezione di due elementi essenziali del ruolo del notaio..

Il primo è costituito dalla fiducia, che poggia sulla imparzialità (tutte le parti del contratto sono tutelate), su una preparazione giuridico-fiscale di alto livello (a seguito del concorso più severo in assoluto), sulla sua natura di Pubblico Ufficiale (che lo rende garante della veridicità e della legalità degli atti.

Il secondo consiste nel fatto che il notaio esercita la sua funzione con una organizzazione libero professionale, che consente.. efficienza ed affidabilità. La rapidità di predisposizione degli atti e delle formalità, il superamento delle difficoltà tecniche in tempi brevi, la trasmissione degli atti per via telematica ai pubblici registri, sono consentite dalla possibilità di investimenti molto costosi in personale e in strumenti informatici e sono garanzia di sicurezza e di efficienza per il cittadino.

I notai, oltre alle successioni, nelle quali sono forse i maggiori esperti, sono impegnati in due campi fondamentali: quello della circolazione dei beni immobili e nei passaggi più rilevanti dell’attività societaria. In ambedue i casi il ricorso al notaio è imposto dalla legge per assicurare contratti e verbalizzazioni ineccepibili e per far sì che l’autonomia privata non superi i limiti di legalità fissati dalle norme.

Nel 1997 il notariato italiano è stata la prima categoria professionale a stipulare un’assicurazione che copre tutti i suoi componenti ed è diventata obbligatoria per legge nel 2006. Ciò vuol dire che il cittadino che si rivolge al notaio ha la certezza di essere pienamente tutelato anche in caso di eventuali errori.

Si dice: ma a che serve il notaio?

In Inghilterra o negli Stati Uniti si può anche comperare la casa da soli, e si viene garantiti dalle assicurazioni.

Vero; peccato che il solicitor, l’avvocato da cui non si può non farsi assistere, costi assai di più del notaio e che spesso le assicurazioni si rivelino molto restie a pagare il danno.
La differenza tra i due ordinamenti in fondo è tra aggiustare e prevenire. E’ del tutto intuitivo che la “tutela” delle parti è meglio realizzata attraverso la “prevenzione” piuttosto che attraverso la cura. Si consideri inoltre che il “bene casa” ha un particolare valore nel sentire degli Italiani, a differenza di quanto avviene negli USA. Se quindi per un cittadino statunitense può essere accettabile perdere la casa a fronte di un risarcimento in denaro, non così per l’Italiano: da noi la casa non è in legno, o con le ruote, ma è spesso il bene nel quale il cittadino investe più che in ogni altro, sia dal punto di vista patrimoniale sia da quello emotivo, al punto che la Costituzione stessa tutela l’accesso dei cittadini alla proprietà della casa di abitazione. Ecco perché, a fronte di un sentire diverso, si è sviluppato un sistema giuridico diverso, che garantisce il “bene casa” in sé e per sé.

Il notaio svolge una funzione sociale di grande rilievo in momenti essenziali della vita del cittadino.
Compito del notaio è infatti anche quello di tutelare i più deboli, quelli che non sono in grado di pagarsi l’avvocato migliore, quelli che comperandosi la prima ed unica casa della vita non possono rischiare niente e vogliono che ci sia qualcuno che garantisca loro che la casa è realmente disponibile e non ha ipoteche; qualcuno, cioè, che dia certezze.

Non è un caso che il notariato di tipo latino (dove il notaio garantisce personalmente i clienti della solidità giuridica del contratto) sia presente in 81 Paesi, da tutta l’Europa continentale all’America latina, ai paesi dell’est europeo, alla Cina. Lungi dall’essere un modello in arretramento, il notariato di tipo latino è presente nella maggior parte dei Paesi del mondo (eslcusi quelli di matrice anglosassone) ed è stato scelto sia dall’Est Europa, dopo la caduta del Muro, sia dalla prima economia del Pianeta, la Cina. Un bel successo per il modello europeo continentale !

Non è un caso che dove interviene un notaio sia scarsissima la litigiosità davanti ai giudici..

Non è un caso, del resto, che le istituzioni abbiano affidato negli ultimi anni ai notai compiti sempre più delicati: dalla lotta all’abusivismo edilizio alle esecuzioni immobiliari;  dal ruolo di  Giudici onorari aggregati, per smaltire l’arretrato della giustizia civile, al controllo su costituzioni e verbali delle società per liberare i giudici da una parte del loro carico di lavoro; e che, in sede internazionale, si pensi ai notai anche in materia di lotta al riciclaggio e di smaltimento dell’arretrato di una Pubblica Amministrazione che i ripetuti tagli stanno rendendo sempre più in crisi e di fatto impossibilitata a poter svolgere in futuro tutte le funzioni che oggi svolge

Il tutto senza costi aggiuntivi per la collettività. Senza contare che i notai sono all’avanguardia nello sforzo di modernizzazione del Paese, essendosi forniti da tempo di una rete Intranet che collega tutti gli studi e della firma digitale certificata dal Consiglio Nazionale. L’atto pubblico digitale, che la Pubblica Amministrazione spesso non è ancora in grado di fornire, è già una realtà per il Notariato, il quale unisce quindi grande tradizione del passato e slancio verso il futuro tecnologico; senza contare che anche gli atti pubblici cartacei (quelli, per intenderci, che il cliente di solito “vede” in studio dal Notaio) vengono ormai da tempo registrati all’Agenzia delle Entrate, trascritti in Conservatoria, volturati in Catasto, iscritti al Registro delle Imprese e presto annotati a margine degli atti di matrimonio in via totalmente telematica. Nessun altro ramo della Pubblica Amministrazione statale è dotato di una simile eccellenza tecnologica.

 “Perché il notaio?” ha dunque una risposta agevole: perché il cittadino ha più sicurezza, più efficienza, ha meno costi, più semplificazione nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, ha a disposizione un professionista che risponde economicamente della solidità dei contratti che stipula; come – per i trasferimenti immobiliari e gli atti societari – una sorta di sportello unico di grande qualificazione giuridico–fiscale e di forte garanzia morale: in tempi così complessi e incerti non ne vale la pena?

Tanto più notaio, tanto meno giudice. Con queste parole un famoso giurista (Carnelutti) ha definito la funzione essenziale del notaio (e cioè l’attività più importante che la legge affida al notaio). Questo significa che quanto più il notaio fa bene il suo lavoro – e cioè accerta ed interpreta la volontà delle parti (cioè delle persone) che concludono un contratto e redige in modo conforme alla legge e con chiarezza le relative clausole – tanto meno c’è bisogno di ricorrere al giudice (e cioè tanto minore è il rischio che l’atto notarile sia fonte di cause). Il tutto, creando efficienza, ricchezza e in definitiva maggior equità sociale.